BREVE STORIA DI ARICCIA ....pg2

E' l'ultima notizia certa che abbiamo di Ariccia; seguiranno i secoli bui del Medio Evo che vede, tra l'altro, l'erezione nel VII°?VIII° secolo, della Collegiata dell'Assutta sull'acropoli dove sia era, nel frattempo, rifugiata la popolazione superstite. Nei primi secoli del Medio Evo Ariccia, insieme agli altri paesi limitrofi, è teatro di lotte fra le famiglia baronali romane e il papato Che, nel frattempo sta cercando di colmare il vuoto lasciato dall'impero, la cui autorità, in realtà, è ridotta al lumicino essendo Costantinopoli troppo lontana.

I Malabranca, I Conti di Tuscolo, i Frangipane, i Pierleoni, i Malabranca, i Colonna e la Chiesa sono in continua lotta fra di loro per avere il controllo del territorio. La lontananza dei Papi, nel frattempo trasferiti ad Avignone, fa si che la Campagna Romana divenga una landa desolata e inospitale dove regna la malaria.

Una data fondamentale è quella del 1473 quando la Famiglia dei Principi Savelli acquista Ariccia dai monaci dell'Abazia di Grottaferrata. I Savelli danno nuova vita alla cittadina; il borgo si ripopola, Vallericcia viene prosciugata, vengono emenati gli Statuti, che saranno rinnovati nel 1610, che regolano i rapporti tra "Sua Eccellenza Padrone" e i Terrazzani come venivano chiamati gli abitanti. Per quasi un secolo i Savelli abitano in un palazzo del vecchio borgo; intorno alla metà del 1500, non sappiamo esattamente quando, inizia la costruzione di quello che oggi è Palazzo Chigi.

Costretti da una situazione debitoria disastrosa i Savelli nel 1661 vendono la cittadina alla Famiglia Chigi del regnante Pontefice Alessandro VIII°. Inizia qui la seconda rinascita di Ariccia: i Principi Chigi trasformano radicalmente il borgo avvalendosi dell'opera del genio del Barocco Gian Lorenzo Bernini.

Il Palazzo viene terminato, si costruisce la Collegiata dell' Assunta davanti al palazzo baronale e nel contempo viene abbattuta la vetusta chiesa in fondo al corso costruita nel Medio Evo, il sistema viario viene completamente trasformato e Ariccia acquista la fisionomia che è rimasta praticamente inalterata fino ai nostri giorni.

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