L’ANSIA

Drssa Barbara Rodolico

 

Introduzione

Non è una malattia l’ansia, ma può diventarlo. Tutti, prima o poi nella vita, sono stati in ansia.

L’ansia è infatti la condizione di allarme nella quale si pone l’organismo di fronte a un evento in qualche modo stressante, così che tutte le sue funzioni siano potenziate nel momento d’emergenza.

Non sono forse situazioni d’emergenza un esame o un colloquio di lavoro, come lo sono un litigio o l’attacco da parte di un cane da guardia?

La risposta a queste condizioni è unica e si chiama ANSIA, che si risolve in breve tempo, quando lo stimolo che l’ha scatenata è scomparso.

Quando però è eccessiva di fronte all’entità della prova, quando fa stare male, quando è presente senza alcuna ragione apparente, ecco che diventa patologica.

Il fatto che nel linguaggio psichiatrico si parli di disturbi d’ansia e non di ansia pura e semplice, dà il quadro della complessità delle cose.

L’ansia patologica si può presentare come un’eccessiva apprensione o una paura immotivata di fronte a certe situazioni.

 

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ENTRA IN SCENA LA PAURA

 L’ansia a volte precede una situazione che scatena paura.

Può accompagnare eventi che sono assolutamente insignificanti per la gran parte delle persone.

In alcuni casi più gravi si può amplificare, fino ad assumere le caratteristiche di un vero e proprio attacco di PANICO.

Talora prende le sembianze di sintomi fisici, con comparsa di affanno, cuore in gola, stretta allo stomaco, dolore al torace, vampate di calore, sensazione di freddo, tremori.

Compare di fronte all’irrazionale ed immotivata paura di ammalarsi, di impazzire, di morire; di insetti e di animali; di luoghi chiusi, di luoghi troppo affollati

e senza via di uscita e possibilità di soccorso; di volare e di viaggiare.

E’ un male tutt’altro che raro. Tenendo conto delle varie forme in cui si presenta, compare a tutte le età. Si calcola che circa un quinto della popolazione generale abbia avuto almeno un disturbo d’ansia nel corso della sua vita.

Per questo motivo la richiesta di terapie efficaci è notevole. Bisognerà allora prestare attenzione alle indicazioni del medico e avere sempre presente che esiste una terapia efficace, la quale non è destinata a durare in eterno.

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GUARIRE NON E’ IMPOSSIBILE

 

Nel 1993 in Italia è stato eseguito oltre mezzo miliardo di visite mediche. Circa sette milioni hanno comportato una diagnosi di disturbo ansioso. Questo dato ha posto l’ansia al nono posto della graduatoria tra le diagnosi più frequenti.

Dal momento che l’80 per cento delle visite per ansia è stato condotto dal medico di medicina generale, è evidente che quest’ultimo, essendo quotidianamente alle prese con l’ansia, è tenuto a riconoscerla con prontezza e ad impostare altrettanto rapidamente la terapia, indirizzando il paziente allo specialista solo nei casi più gravi.

E’ però da tenere presente che l’ansia non è sempre patologica: infatti gli stati di allarme o di paura di fronte a pericoli, minacce o stress, costituiscono per lo più delle esperienze assolutamente normali ed utili per la messa a punto di efficaci strategie di difesa. Secondo questo significato allargato d’ansia,  tutti noi saremo prima o poi dei “casi”, ma curare questo tipo d’ansia  non  ha senso. Per quanto riguarda l’ansia vera e propria, è da sottolineare che non tutte le persone hanno una uguale probabilità di sviluppare disturbi ansiosi.

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LA DONNA FACILE VITTIMA           

          

Al riguardo esistono alcuni fattori generali di rischio. Essere donna, per esempio, significa avere maggiore probabilità di ammalarsi; analogamente, l’essersi misurati nei primi anni di vita o di recente con eventi dal significato di minaccia, di pericolo o di perdita e l’avere già sofferto di disturbi d’ansia.

Infine, riveste un’importanza notevole anche l’appartenere a una famiglia nella quale esistono altri casi d’ansia. Evidentemente  questi fattori, di per sé, non fanno la diagnosi. Essi sono tuttavia da tenere in una certa “considerazione”, non solo quando si deve decidere se recarsi o meno dal medico, ma anche quando si intraprende un trattamento sotto il suo controllo.

La terapia deve essere “mirata”. Il paziente, infatti, desidera soprattutto, e del tutto comprensibilmente, che gli venga tolta l’ansia, spesso incurante del fatto che la terapia si fonda non sulla cancellazione del sintomo ma, piuttosto, su interventi specifici. Essi sono mirati a mettere globalmente sotto controllo il particolare disturbo ansioso di cui egli soffre.

Ciò vale per tutte le forme d’ansia. E’ indispensabile sapere che la terapia intrapresa, sia essa basata sui medicinali, sulla psicoterapia o su ambedue, è un intervento attraverso il quale è possibile garantire buone probabilità di miglioramento o di guarigione.  

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OTTO REGOLE D’ORO PER CALMARE LA PAURA

 E’ possibile tenere lontana l’ansia e tutti i disagi che comporta?

La risposta è affermativa a patto che si faccia un buon uso di queste regole che possono cambiare la qualità della nostra vita quotidiana.

 

·        Organizzare i propri impegni senza lasciarsi travolgere dagli eventi al punto da esserne oppressi.

·        Non lasciare che i problemi si accumulino.

·        Concedere spazio a momenti di relax e a passatempi che fungano da valvole di sfogo della tensione accumulata.

·        Concedersi le ore di sonno che sono necessarie a riposare per recuperare il pieno di energie.

·        Trovare il tempo per qualche ora di attività fisica settimanale, affinchè la tensione accumulata venga dissipata per vie naturali.

·        Non tenersi dentro i problemi: nel chiuso di noi stessi tendono a ingigantirsi in forma sproporzionata e non si risolvono.

·        Meglio una discussione a cuore aperto che giorni e giorni di assoluto mutismo imbronciato.

·        Equilibrio, regolarità e moderazione nell’alimentazione, ma senza restrizioni: un corpo che sta bene aiuta la mente a stare meglio.

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