ARTE E SCIENZA NEL PROSSIMO MILLENNIO 2nd Annual AAS Conference
L’evoluzione dell’arte nell’ultimo millennio (evolution of art in the last millennium) Mauro Berti
Ø Critique: Nuova realtà nell’arte. Mauro Berti
1. Arte E Scienza
2. La Creatività
3. Nuova Realtà Nell’arte
4. Per Una Ridefinizione Dell’arte Nell’era Del Virtuale.
5. Riflessione Sull’arte
6. Ma Dove Portano Queste Proprietà Emergenti?
7. L’arte E’ Ancora Arte Fresca? E Dove Sta Andando L’arte?
8. Bibliografia
9. Abstract
1. ARTE E SCIENZA
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Si racconta che quando Dio creò il mondo ci fossero attorno al suo trono quattro angioletti.
Dio raccolse un po' di fango e plasmandolo con le sue mani lo scagliò poi nello spazio.
Così fu creata la terra.
Allora il primo angelo s’inginocchiò con gratitudine ed adorò il Signore, ed ebbe così inizio la RELIGIONE.
Il secondo angelo si chiese perché lo avesse fatto e questa domanda, ancora oggi senza risposta, diede principio alla FILOSOFIA.
Il terzo angelo si chiese come lo avesse fatto e così iniziò la SCIENZA.
Il quarto commosso da tutto questo, non disse nulla, si alzò e nascondendosi dietro al trono, prese un po' di fango e cercò di riprodurre con le sue piccole e deboli mani ciò che aveva fatto il Signore.
Presunzione? Certamente. Ma egli rispose così in un solo atto a ciò che gli altri tre angeli chiedevano e dimostrò di aver, se non capito, almeno intuito.
Costui potrebbe essere considerato il primo ARTISTA. Per questo l’ARTE è la partecipazione dell’UOMO alla forza creativa della natura ed ogni attività artistica riflette la necessità universale di intuire, capire, creare, e comunicare.
Tutte le arti cercano di penetrare la verità nella relazione fra consapevolezza ed il cosmo che ci circonda.
Il primo rapporto con l’immagine nell’uomo primitivo e nel bambino dopo il gesto avviene attraverso il SEGNO. Un segno infatti è presenza, rito, creatività. Si esprime così, nel modo più istintivo ed immediato, l’esigenza primaria della comunicazione.
Dai graffiti e sculture degli uomini primitivi ad oggi è cosa evidente.
Il revival ripropone, quale grande metafora della storia elementi del passato, ma ogni volta sotto nuove forme. Del resto la storia dell’arte è intesa soprattutto come storia degli influssi anche se ciò potrebbe suonare sgradevole. Ma così sono fatte le trattazioni degne di studio e di rispetto. Vi si apprende che l’artista A è stato influenzato da B, e B da C e così via in una interminabile catena. E’ proprio nella funzione estetica e nel concetto di identità che troviamo largo campo di applicazione al riconoscimento, presupposto necessario per qualsiasi ipotesi di cultura.
L’opera d’arte è fatta di segni e i segni sono appunto gli elementi della riconoscibilità. E proprio in questa modalità scaturisce, non il banale gioco degli influssi ma il senso dei continui ritorni e dei riferimenti di cui la storia è disseminata. Una specie di eterno ritorno in cui le cose ricompaiono, mutate nel significato ultimo ma connesse sempre con la medesima matrice. L’opera d’arte è il prodotto umano per antonomasia in cui passato, presente e futuro coesistono di fatto.
L’artista non riproduce solo ciò che vede ma ciò che sente ed intuisce a seconda del proprio stato d’animo questo è il suo momento di realizzazione. La riproduzione artistica non appare più come semplice ricezione passiva ma come prodotto nuovo che ha origine nella mente dell’uomo, si avvertirà così l’autonomia della forma artistica e ci spiegheremo l’infinita varietà di stili secondo la propria creatività. Creazione, è la parola giusta, quello che ci danno gli artisti, cioè i poeti, i musicisti, gli scultori, gli architetti , i pittori e via dicendo, insomma tutti coloro che con animo sensibile sognano e creano. Una creazione, quella dell’arte, che nasce da una luce interna e diventa suono, colore, immagine....
2. La creatività
Se cerchiamo di tracciare, secondo la filologia, una specie di storia delle idee , ci rendiamo conto che nella maggior parte dei casi le idee creative e le innovazioni derivano dalla ricombinazione in forma originale di vecchi concetti o idee; il nuovo non rappresenta altro che la spregiudicata ricombinazione di vecchie idee, di principi e conoscenze che erano là ma che nessuno aveva accostato in modo originale. Il nostro cervello utilizza diverse strategie e percorsi per risolvere i problemi: da un lato esiste il pensiero logico o convergente (si tratta di un pensiero che è diretto verso l’unica risposta logica e corretta possibile). Ma esiste un altro atteggiamento mentale verso i problemi, in base a cui l’individuo non si preoccupa tanto di fornire la risposta diretta, quanto di scoprire soluzioni inconsuete attraverso il cosiddetto pensiero divergente. Lasciando - divergere o meglio vagare - il pensiero, una persona può scoprire aspetti della realtà diversi da quelli scontati e convenzionali. Vi è comunque negli artisti, anche un’aspirazione, un bisogno di conquistare l’assoluto e l’eterno attraverso le opere che portano a riflettere sui problemi fondamentali della vita e della morte, della speranza e dell’angoscia, della materia e dello spirito, sentito questo ultimo come tensione verso una dimensione eterna. Ci sono opere in cui un artista esprime , forse, in maniera inconscia, il suo credo estetico, il suo bisogno di concretizzare una intuizione unica e risolutiva, con ansia di verità e vanità dove inquietudine e speranza si fondono per meglio aderire alla riflessione sul nostro essere creature fisiche e provvisorie, destinate ad una inesorabile trasformazione, forse anche oltre i confini della vita.
3. NUOVA REALTÀ NELL’ARTE
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Oggi nuove energie e nuove situazioni creative nell’arte, bisogna cercarle nei circuiti artistici alternativi, nella Mail Art e nei circuiti sommersi della sottocultura. (Non è esatto completamente come termine per indicare le attività diverse da quelle ufficiali, vi sono attività cosiddette marginali, off, parallele, underground, subculture; il termine ”indipendente” sarebbe quello che meglio qualifica gli spazi alternativi e le attività che vi si svolgono). Spazi e circuiti che non contano su alcun aiuto ufficiale e promuovono proposte sperimentali nei più diversi territori della ricerca. Per tutti gli artisti attualmente operanti nella ricerca di nuove forme, idee e concetti, questi spazi sono di vitale importanza. Dentro le molteplici iniziative del mondo artistico in continua evoluzione questi spazi alternativi sono dei mezzi sovversivi contro la sclerosi e la corruzione dei funzionari ed il lato speculativo del mercato d’arte e da questi luoghi nascono nel momento strategico delle mutazioni, degli spazi in cui si incontrano artisti vari, poeti, sociologi, musicisti, gente di teatro, videoartisti, performers e via dicendo.
Siamo tutti persuasi di vivere l’età della tecnica, di cui godiamo i benefici in termini di beni e spazi di libertà. L’età della tecnica ha abolito lo scenario ”umanistico” e le domande di senso restano inevase, non perché la tecnica non sia abbastanza perfezionata, ma perché non rientra nel suo programma trovare risposte a simili domande. La tecnica non è più oggetto di una nostra scelta, ma è diventato il nostro ambiente dove fini e mezzi, scopi e ideazioni, azioni e passioni, sogni e desideri hanno bisogno della tecnica per esprimersi.
Oggi la tecnica da strumento nelle mani dell’uomo per dominare la natura, diventa l’ambiente dell’uomo stesso, lo circonda, dalla casa alla città, dalla terra ai confini dello spazio, costruisce le regole di quella razionalità che misurandosi sui criteri della funzionalità e dell’efficienza, non esita a subordinare alle esigenze dell’apparato tecnico le stesse esigenze dell’uomo.
4. PER UNA RIDEFINIZIONE DELL’ARTE NELL’ERA DEL VIRTUALE.
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PROPRIETÀ EMERGENTI
L’immaterialità è propria del nostro tempo, condizione ormai evidente di una realtà pervasa da informazioni audiovisuali ed elettromagnetiche. Un bel salto di qualità inquietante per alcuni, affascinante per altri, certamente radicale. Mutazione culturale in atto che sta ridefinendo il concetto stesso di arte, un fenomeno che crea un ecosistema ibrido in cui convivono cultura e comunicazione, “scene immateriali più che quello di produzione d’artefatti”. NUOVE SENSIBILITÀ ?
Qualcosa sta già accadendo da tempo, da quando la riproducibilità tecnica ha messo in discussione l’aura dell’opera d’arte, le sperimentazioni elettroniche messe in campo in seguito al movimento Fluxus, che ha creato di fatto le scene immateriali della vitualità, e Studio Azzurro, che in quindici anni di attività è una delle principali esperienze artistiche italiane dell’ultimo ventennio; ha sperimentato quasi tutti i linguaggi che l’elettronica ha messo a disposizione della creatività degli artisti con videotape, fotografia, laser e computer.
Non è l’immagine della realtà così com’è, ma così come noi la viviamo, quella dell’emozione, della soggettività, la base su cui costruire il proprio mondo, intimo e personale.
Perché Computer Art allora? La creazione di immagini d’arte con il computer rivela sempre prima un’intuizione e poi un amore in continua crescita. Questi due mondi, scienza ed arte, in realtà sono estremamente vicini e il fascino dell’uno influisce sull’altro e viceversa.
Mario Canali con -( Ritmi )- nel 1998 ha creato una installazione interattiva multipla con sensori di frequenza cardiaca. Si prende posto con altre tre persone attorno ad un tavolo rotondo e dopo aver inserito un dito in un dispositivo a diodi che registra le pulsazioni cardiache, il battito si traduce in suono elettronico. Con un pulsante si può andare alla ricerca di ritmi diversi e tentare di accordare la propria musica corporea con quella degli altri, ma è chiaro che il gioco è condotto dai nostri circuiti neurofisiologici, connessi al computer.
Monica Fleischmann e Wolfang Strauss con -( Liquid views )- hanno creato una installazione interattiva in computergrafica. E’ un’opera della frattalizzazione dell’Io e del corpo, ci si rispecchia in un monitor orizzontale come lo specchio d’acqua di un pozzo; non appena se ne sfiora la superficie il nostro viso si dissolve nel gioco caotico delle onde concentriche, reso più allusivo dal suono dell’acqua.
Erik Samakh e -( Le radeau )- nella cui area solare un tappeto di cellule fotovoltaiche blu brilla sotto la luce di due fari potenti; ai suoi lati quattro lunghe canne di bambù suonano grazie alle micro turbine incorporate ed alimentate da pannelli solari.
In un clima iperpop, con nuove tecnologie e realtà virtuale il futuro nasce anche a Los Angeles, tra atmosfere rock e hard boiled e cresce la pittura del terzo millennio.
Sesso, violenza, sangue ed incubi tecnologici e psichedelici. L’arte di Los Angeles rappresenta il lato oscuro, meno controllabile, più complesso e contraddittorio degli Stati Uniti. Paul McCarthy e Mike Kelly concepiscono vari lavori -trash- pieni di allusioni al sesso ed agli escrementi. Trattano a volte temi scabrosi come la violenza sui minori.
Giovani artisti hanno scelto di continuare le esplorazioni su queste tematiche con richiami a linguaggi più contemporanei con l’utilizzo della tecnologia, la realtà virtuale, i computers, l’esaltazione dell’oggetto in un clima decisamente iper-pop.
Kurt Kauper iperrealista, o Monica Maioli che raffigura interni con scene di sesso sadomasochista e molto violento. Qui praticamente il futuro è già arrivato.
E come attratti da magnifica ossessione C. Cerritelli, E. Esposito, T. Cascella, M. Rossi, da sempre solitari, estranei alle mode, ora riuniti in scuderia “Spirale Arte”, festeggiano i primi vent’anni. “Magnetismi”. Con questa parola dallo strano sapore magico e scientifico, un gruppo di pittori difficilmente catalogabili, perché non praticano né la figurazione né l’informale in senso stretto, si sono costituiti come gruppo, mantenendo una certa estraneità alle mode correnti. Vediamo ancora:
-Gino De Dominicis - e le installazioni dello zodiaco e il mongoloide.
-Pistoletto Michelangelo- con la donna accovacciata che defeca e la venere degli stracci.
-B. Haring- con il simbolismo fumettistico 1983 e sopra un vagone dipinto con bombolette spray.
-Carlo Maria Mariani- con universalia ante rem 1982 e after light 1998,(neoclassicista romantico, surrealista e simbolista)
-Anish Kapoor- il rito come arte, usa gli specchi per esplorare l’invisibile, affronta il vuoto con il granito, marmo e acciaio; viaggio al centro della materia.
-Bottarelli- uragano del neoinformale, maltratta le sue tele con scope, bisturi, trapani, solventi, una tecnica sofisticata. Furore e ragione uniti in equilibrio precario, specchio di visioni satellitari ed immagini catturate da orizzonti cosmici.
-Menegaldo- pigmenti, paste di cellulosa, stucco. Questo il segreto, poi vetro, ceramiche, tele.
-Jean Michel Basquiat- di origine haitiana, pseudonimo “SAMO” morto per overdose nell’88, un mito per tutti i galleristi di tutto il mondo, sconvolse ogni forma di convenzione estetica. Iniziò con lo spray sui vagoni di metrò newyorkesi , poi i graffiti su tele, irruenti, volgari, rabbiosi, infantili. Genio innovatore d’arte o del bluff.
-Renato Pengo - percezioni mutanti, installazione 1998
-Giorgio Galli - informale ‘90
-John Mc. Cracken- 1989/1994 -installazioni varie
-A.R.Penck- schiavo del 1990
-Riccardo Tommasi Ferroni- neoclassicista, iperrealista romantico e le sue vocazioni mitologiche e caravaggesche con il ratto di Proserpina e il rosso e il giallo
-Dinos Chapman- con disasters of war 1993, zygotic acceleration, biogenetic libidinal model, 1995
-Tony Ousler- broken del 1994
5. RIFLESSIONE SULL’ARTE
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Di un’opera d’arte si possono dire tre cose: mi piace - non mi piace - non la capisco; criticare un’opera d’arte secondo il metro delle precedenti opere è inutile, così si paragona un ignoto con un altro ignoto, si paragona solo una tecnica ad un’altra, un cerchio contro un triangolo nonostante le caratteristiche peculiari di ognuno.
Oggi l’arte, si è diffusa in mille branche dell’attività sociale ed hobbistica. Le arti visive sono assurte a vere e proprie direttrici di comunicazione sociale ed universale.
“Si comunica più con i segni e le immagini che con la parola, anzi i segni e le immagini sono a mio avviso la nuova alfabetizzazione della società computerizzata.”
Gli artisti affermati o dilettanti che siano,” sono attesi più di prima a questo confronto con la scienza e la società in continua evoluzione. “
6. MA DOVE PORTANO QUESTE PROPRIETÀ EMERGENTI?
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L’ANORESSIA DELL’ARTE
Quali trasformazioni porta la telematica nell’arte? Essa ha senz’altro introdotto delle conseguenze riguardanti non solo nel quotidiano, la comunicazione e l’informazione ma anche nello sviluppo della storia dell’arte contemporanea.
Ha creato “l’anoressia dell’arte “ un fenomeno di smaterializzazione del prodotto, un passaggio sempre più dall’oggetto al concetto. Che significa? Come sappiamo è quel processo di dimagrimento costante, verso l’assottigliamento, la scomparsa della forma artistica. Questa anoressia però produce anche positività, ”scardina l’obbligo del museo o della galleria o della mostra e può avvenire in ogni spazio, domestico o no, così da ottenere il massimo della dilatazione sociale”. Si manifesta quindi una imitazione senza pagare il copyright, la fotocopia del comportamento a certi modelli. Tutta l’arte contemporanea dalla metà dell’800 in avanti è conseguente al forte sviluppo della tecnica. Hegel a suo tempo, pose questo quesito “la morte dell’arte?” L’arte si trasforma, si veste di filosofia o d’investigazione astratta sotto l’incalzare della tecnica e della vita moderna sempre in continua trasformazione. Tuttavia l’arte virtuale in seguito allo sviluppo della telematica, non potrà sostituire del tutto il processo di formazione dell’arte, perché la “realtà virtuale” lo dice la parola stessa, è “finzione”, una protesi della fantasia che perde di corporeità. L’arte, invece, non è realtà virtuale ma è una contorealtà, è un processo di formazione, impulso creativo a partire dalle idee, che si concretizzano presentandoci una controforma , un modo personale e diverso di far apparire le cose concrete od astratte che siano.
7. L’ARTE E’ ANCORA ARTE FRESCA? E DOVE STA ANDANDO L’ARTE?
I teorici sono spariti, le problematiche anche. E’ un’arte senza cervello? Tutto è noia? Dobbiamo reagire? Dobbiamo aprirci alle situazioni più diverse? Qui si parla solo di mercato. Di quello che si vende o non si vende. La nuova arte è eclettica dalla fotografia a internet. Sono in gioco un fenomeno di mercato o il valore di ogni lavoro? Alcune opere sembrano essere molto interessanti, ma sono realmente importanti? Nessuno che io conosca sa di sapere dove stia andando la storia dell’arte.
Mauro Berti 1999
ARTE E SCIENZA
A. Neri - Nuova Teleuropa E.H. Gombrich - La storia dell’arte - La Repubblica, 1995 Claudio Strinati - memoria e identità -Sfera n° 59, 1994 F. Negri Arnoldi - Storia dell’arte italiana - Fabbri Editore Alberto e Anna Oliverio - Nei labirinti della mente - Editori Laterza NUOVA REALTA’ DELL’ARTE Emilio Morandi - Verso il 2000-Nuove realtà dell’arte L’UOMO E LA TECNICA Umberto Galimberti - La Repubblica L’ETA’ CONTEMPORANEA S. Bersi, P. Bersi, C. Ricci - L’educazione artistica - Zanichelli 1992 Michael Kirby - Happening 1968 Catherine Millet - Art Conceptuel 1972 Germano Celant - Arte Povera 1969 Udo Kulterman - Hiperrealismus 1973 Tommaso Trini - Nuovo alfabeto per il corpo 1972 P.Portoghesi - Dopo l’architettura moderna 1980 Mondadori ARTE- Mensile di arte, cultura, informazione 1998 Mondadori Achille Bonito Oliva - Transavanguardia italiana 1980- Transavanguardia internazionale 1982 - Superate 1988 I. Tomassoni - Flash Art - Feb/Mar. 1999 F. Gianfranceschi - Il Tempo - 1/04/99
A. Neri - Nuova Teleuropa
E.H. Gombrich - La storia dell’arte - La Repubblica, 1995
Claudio Strinati - memoria e identità -Sfera n° 59, 1994
F. Negri Arnoldi - Storia dell’arte italiana - Fabbri Editore
Alberto e Anna Oliverio - Nei labirinti della mente - Editori Laterza
NUOVA REALTA’ DELL’ARTE
Emilio Morandi - Verso il 2000-Nuove realtà dell’arte
L’UOMO E LA TECNICA
Umberto Galimberti - La Repubblica
L’ETA’ CONTEMPORANEA
S. Bersi, P. Bersi, C. Ricci - L’educazione artistica - Zanichelli 1992
Michael Kirby - Happening 1968
Catherine Millet - Art Conceptuel 1972
Germano Celant - Arte Povera 1969
Udo Kulterman - Hiperrealismus 1973
Tommaso Trini - Nuovo alfabeto per il corpo 1972
P.Portoghesi - Dopo l’architettura moderna 1980 Mondadori
ARTE- Mensile di arte, cultura, informazione 1998 Mondadori
Achille Bonito Oliva - Transavanguardia italiana 1980-
Transavanguardia internazionale 1982 - Superate 1988
I. Tomassoni - Flash Art - Feb/Mar. 1999
F. Gianfranceschi - Il Tempo - 1/04/99
PROPRIETA’ EMERGENTI
Tommaso Trini - Nuovo alfabeto per il corpo 1972 ARTE- Mensile di arte, cultura, informazione 1998 Mondadori Video Art- http://www.tinet.ch/videoart Mauro Berti ARTE- Mensile di arte, cultura, informazione 1999 Mondadori Luca Beatrice - ARTE- Mensile di arte, cultura, informazione 1999 Mondadori La Repubblica delle donne 23/Marzo 1999 Carlo Infante Flash Art - Gen/Feb. 1996 MA DOVE PORTANO LE PROPRIETA’ EMERGENTI? ANORESSIA DELL’ARTE Achille Bonito Oliva - 20/10/1996 RIFLESSIONI SULL’ARTE Mauro Berti L’ARTE E’ ANCORA ARTE FRESCA? E DOVE STA ANDANDO L’ARTE? Flash Art - Feb/Mar. 1999
Video Art- http://www.tinet.ch/videoart
Mauro Berti
ARTE- Mensile di arte, cultura, informazione 1999 Mondadori
Luca Beatrice - ARTE- Mensile di arte, cultura, informazione 1999 Mondadori
La Repubblica delle donne 23/Marzo 1999
Carlo Infante
Flash Art - Gen/Feb. 1996
MA DOVE PORTANO LE PROPRIETA’ EMERGENTI? ANORESSIA DELL’ARTE
Achille Bonito Oliva - 20/10/1996
RIFLESSIONI SULL’ARTE
L’ARTE E’ ANCORA ARTE FRESCA? E DOVE STA ANDANDO L’ARTE?
Flash Art - Feb/Mar. 1999
abstract
ARTE E SCIENZA.
Il primo rapporto con l’immagine nell’uomo primitivo e nel bambino dopo il gesto avviene attraverso il SEGNO. Un segno infatti è presenza, rito, creatività. Si esprime così, nel modo più istintivo ed immediato, l’esigenza primaria della comunicazione. Dai graffiti e sculture degli uomini primitivi ad oggi è cosa evidente. Il revival ripropone, quale grande metafora della storia elementi del passato, ma ogni volta sotto nuove forme. Del resto la storia dell’arte è intesa soprattutto come storia degli influssi anche se ciò potrebbe suonare sgradevole. Ma così sono fatte le trattazioni degne di studio e di rispetto. Vi si apprende che l’artista A è stato influenzato da B, e B da C e così via in una interminabile catena. E’ proprio nella funzione estetica e nel concetto di identità che troviamo largo campo di applicazione al riconoscimento, presupposto necessario per qualsiasi ipotesi di cultura.
L’opera d’arte è fatta di segni e i segni sono appunto gli elementi della riconoscibilità. E proprio in questa modalità scaturisce, non il banale gioco degli influssi ma il senso dei continui ritorni e dei riferimenti di cui la storia è disseminata.
Vi è comunque negli artisti, anche un’aspirazione, un bisogno di conquistare l’assoluto e l’eterno attraverso le opere che portano a riflettere sui problemi fondamentali della vita e della morte, della speranza e dell’angoscia, della materia e dello spirito, sentito questo ultimo come tensione verso una dimensione eterna. Oggi nuove energie e nuove situazioni creative nell’arte, bisogna cercarle nei circuiti artistici alternativi, nella Mail Art e nei circuiti sommersi della sottocultura.( Non è esatto completamente come termine per indicare le attività diverse da quelle ufficiali, il termine” indipendente” sarebbe quello che meglio qualifica gli spazi alternativi e le attività che vi si svolgono).
L’immaterialità è propria del nostro tempo, condizione ormai evidente di una realtà pervasa da informazioni audiovisuali ed elettromagnetiche. Un bel salto di qualità inquietante per alcuni, affascinante per altri, certamente radicale. Mutazione culturale in atto che sta ridefinendo il concetto stesso di arte, un fenomeno che crea un ecosistema ibrido in cui convivono cultura e comunicazione, “scene immateriali più che quello di produzione d’artefatti”. NUOVE SENSIBILITÀ ? Fluxus, Videotape, fotografia, laser, computer. Perché Computer Art allora? Mario Canali, Studio Azzurro, Gino De Dominicis, Pistoletto Michelangelo. RIFLESSIONE SULL’ARTE. L’ANORESSIA DELL’ARTE. L’ARTE E’ ANCORA ARTE FRESCA? DOVE STA ANDANDO L’ARTE?
BIBLIOGRAFIA
ARTE- Mensile di arte, cultura, informazione Mondadori
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