Association of Art & Science Rome, ITALY
1° Congresso Internazionale della Associazione di Arte e Scienza AAS, Roma , 12 Giugno 1999.
Proprietà emergenti - emergenza dell'universo e delle leggi universali vita e coscienza.
ABSTRACTS
Emozione – Dr Antonio Caprioli
Le emozioni e le loro relazioni con la memoria e l'intelligenza.
Powerpoint presentation
Italian version -
Le emozioni.
La sensazione di gioia o paura è presente in ognuno di noi e anche in molti animali.
Come emergono le emozioni? Che rapporti hanno con il nostro corpo e il nostro pensiero?
Quali aree cerebrali sono implicate nelle emozioni?. Quali sono i vantaggi evolutivi che hanno permesso alle emozioni di svolgere un ruolo primario e spesso trascurato nella memoria e nei processi decisionali dell'uomo?.
Se immaginiamo una emozione intensa e cerchiamo di astrarne dalla nostra coscienza tutte le percezioni dei sintomi corporei (accelerazione del battito cardiaco, contrazione del respiro, pelle d'oca, visceri in subbuglio) troviamo che non rimane nulla. Siamo predisposti a rispondere con alcune reazioni emotive fin dalla nascita, quando percepiamo determinati stimoli nel mondo esterno o interno al nostro corpo. Ad esempio alcune caratteristiche di stimoli esterni o interni, il movimento dei rettili, le grosse dimensioni degli animali, certi suoni, il dolore che si avverte durante l'arresto cardiaco, possono provocare da soli o in combinazione emozioni primarie .
Una o più di queste caratteristiche sono rilevate ed elaborate dal sistema limbico, principalmente dalla amigdala e sono in grado di attivare uno stato corporeo tipico di una emozione, es. paura, influenzando anche l'elaborazione cognitiva. Ma una forte emozione può essere provocata anche dall'apprendere ( emozione secondaria ) la morte di una persona conosciuta. Questa notizia può cambiare la funzionalità di una serie di parametri, cuore, polmoni, intestino, pelle, ghiandole endocrine, sistema nervoso centrale e immunitario. Questo processo di emozioni inizia con considerazioni consapevoli che riguardano vari aspetti della relazione con quella persona coinvolgendo varie aree della corteccia sensitiva e della corteccia prefrontale. Nella corteccia prefrontale vi sono reti che rispondono in modo automatico alla elaborazione di immagini mentali attivando anche l'amigdala. Pazienti con lesioni nella corteccia prefrontale non possono provare emozioni e sentimenti che ne conseguono da immagini evocate (emozioni secondarie), ma possono provare emozioni primarie es. paura di un urlo improvviso. Pazienti con lesioni nell'amigdala presentano menomazioni sia delle emozioni primarie che secondarie. L'emisfero destro è coinvolto in modo preferenziale nelle emozioni e alcune aree sono specializzate nella percezione delle intonazioni emozionali del linguaggio. Il sistema emozionale ha una funzione di allarme che serve ad attivare l'organismo in modo da prepararlo ad una azione di attacco o fuga quando è in gioco la sua sopravvivenza. In parallelo alle funzioni corticali consce, il sistema emozionale agisce in maniera rapida ed approssimativa e spesso non conscia inviando direttamente i segnali al sistema motorio. L'emozione dà anche un valore positivo o negativo alle cose, se mancasse vivremmo in un mondo perfettamente logico ma non sapremmo che cosa desiderare o che cosa evitare, non saremmo quindi in grado di prendere delle decisioni.
I sentimenti, le valutazioni affettive, determinano e colorano il mio pensiero e comportamento.
Fatti connessi a forti emozioni come gioia o rabbia rimangono impressi nella memoria. La dipendenza dell'apprendimento e della memoria da un determinato stato funzionale ed emotivo del cervello dimostrano che gli affetti agiscono come filtri che decidono cosa sarà memorizzato o richiamato alla memoria.
Antonio Caprioli
Bibliografia
Antonio R. Damasio, L'errore di Cartesio, Emozione ragione e cervello umano, Adelphi, 1995.
J.E. LeDoux , Apprendimento e memoria, Le Scienze quaderni n° 82, pag.51-57, 1995.
D.Servant-Scheiber, L'intelligenza emozionale, I segreti della mente Cd-rom , Le Scienze 1999 .
M. S. Gazzaniga, Emotion cap IX. The Cognitive Neuroscience. MIT press 1995.
Quali rapporti esistono tra memoria ed emozioni?
Gran parte di queste indagini riguardano lo studio di una emozione specifica la paura e del modo in cui determinati eventi o stimoli riescono, attraverso esperienze individuali di apprendimento ad evocare questo stato e inoltre si cerca di studiare in che modo il cervello modella la formazione di ricordi su questo elemento emotivo viene quindi studiata la memoria basata sulle emozioni o emotiva.
Gran parte delle informazioni sulla memoria emotiva vengono dallo studio del condizionamento classico alla paura. Se la luce o un segnale acustico associato ad una esperienza negativa (scossa elettrica) dopo alcune associazioni è sufficiente il segnale acustico per indurre una reazione di paura dando luogo ad un effetto condizionato. Se dopo molte volte al segnale acustico non segue uno stimolo negativo si ha una graduale estinzione della risposta, in realtà la memoria emotiva non è eliminata è resa quiescente ed una paura in apparenza estinta può ripresentarsi anche in una situazione non correlata che induca stress. Per il verificarsi di un condizionamento alla paura è necessario che lo stimolo sonoro raggiuga il talamo ma non debba necessariamente raggiungere la corteccia , è necessaria l'integrità di una struttura subcorticale l'amigdala che si connette al tronco cerebrale inducendo le reazioni fisiologiche legate alle emozioni. Il significato emotivo è dato non solo dal segnale acustico ma anche dall'ambiente in cui il suono viene presentato. L'ippocampo coinvolto nella memoria spaziale e nella memoria dichiarativa che riguarda le informazioni esplicite consciamente accessibili ha un ruolo rilevante nell'elaborare informazioni complesse come i particolari dell'ambiente che instaurano il condizionamento alla paura. Se la corteccia prefrontale è danneggiata la memoria emotiva diventa difficile da sopprimere il suo ruolo sembra quello di controllare forse tramite l'amigdala le risposte emotive quando non sono più utili .
Schema 1 stimolo talamo corteccia ippocampo amigdala tronco pag 55.
Fig 1 pag 56.
Gli stimoli visivi vengono elaborati dal talamo trasmessi approssimamente ma rapidamente all'amigdala questo permette al cervello di prepararsi a reagire al possibile pericolo nel frattempo anche la corteccia riceve informazioni dal talamo con una maggiore raffinatezza percettiva ma più tempo determina che la forma sinuosa nel terreno è proprio un serpente lo trasmette all'amigdala che provoca l'aumento del battito cardiaco e reagire inviati
Emozione deriva dal latino moveo muovere con l'aggiunta del prefisso e- movimento das per indicare che l'emozione è una tendenza ad agire a spingere alla azione.
La crescita del cervello nell'embrione ripercorre a grandi linee l'evoluzione del nostro cervello.
A 25 giorni e 5mm il tubo neurale cavo si organizza in tre regioni o vescicole e passa a 5 (prosencefalo diviso poi in telencefalo ( sistema limbico giro cingolato setto ippocampo amigdala striato e corteccia) e diencefalo (talamo e ipotalamo), mesencefalo (tetto ) e romboencefalo diviso poi in metencefalo (ponte e cervelletto) mielencefalo (il midollo allungato o tronco cerebrale)
Dalla regione dorsomediale del telencefalo deriva l'archipallio con architettura trilaminatre che comprende ippocampo e fascia debntato . Dalla regione dorsolaterale il paleopallio , tra i due si deifferenzia il neopallio con la sua corteccia evoluta in sei strati.
Il paleopallio e archipallio formano il rinencefalo telencefalo olfattivo.
Molto probabilmente nei mammiferi il sistema limbico (limbus anello)si è evoluto regolando e avvolgendo il tronco cerebrale che regola le funzioni vegetative fondamentali (respiro, metabolismo) attraverso l'apprendimento e la memoria degli odori. Da questo rinencefalo o cervello olfattivo che svolge un ruolo chiave nelle emozioni primarie si aggiunse la neocorteccia a 6 strati con una funzione fine di integrazione e regolazione dei vari sensi ed emozioni aumentando la plasticità e le sfumature delle risposte agli stimoli .
Da Oliverio e castellano modulazione della memoria le scienze maggio 1996
Una attivazione e una emozione esercitano un effetto positivo sulla memoria quando questi effetti non si verificano a livelli eccessivi assumendo il carattere di una confusione o forte emozione. Uno blando stress aumenta i livelli di adrenalina e tramide il vago influenzare il snc o liberare ACTH ormone ipofisssario che stimola la corteccia surrenale e influenzare la ritenzione di una esperienza in maniera dose dipendente dosi basse o medie la miogliorano alte la disturbano. la vasopressina facilita l'oxitocina disturba la memoria.
I ricordi sono dinamici ed esclusivamente individuali, sono modulati dalle emozioni rimaneggiati dalle esperienze, intaccati dall'oblio, influenzati e modificati dal succedersi di nuove informazioni.
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