Stress
ed organismo
Dr Antonio Caprioli
Lo
Stress non è solo
uno stato emozionale della nostra mente ma comprende una ampia varietà
di stati emotivi e fisiologici.
Molti
fattori possono provocare uno stress ad
esempio:
La
perdita di sonno, l'esercizio fisico prolungato senza un allenamento, la
temperatura esterna troppo calda o fredda, la tensione o l'eccitazione
prolungata, un tumore, l'ambiente isolato e povero di stimoli, l'ambiente
sovraffollato o troppo competitivo, le code in macchina nel traffico.
Selye
(1956) scopre che qualsiasi tipo di stress prolungato inizia con lo stesso tipo
di risposta fisiologica del corpo che chiama
sindrome generale di adattamento
GAS . I sintomi di questa sindrome includono restringimento della
ghiandola (atrofia) del timo, aumento (ipertrofia) delle ghiandole surrenali,
perdita di peso corporeo ed ulcere gastriche.
Il
timo è parte del sistema immunitario che ci protegge da malattie e tumori. La
corteccia surrenale secerne ormoni in risposta allo stress.
La
perdita del peso può avvenire perché gli ormoni dello stress promuovono l'uso
del tessuto muscolare per produrre energia.
L'ulcera
deriva da un effetto secondario dello stato eccessivo di attivazione
dell'organismo allo stress. L'acido cloridrico secreto dallo stomaco oltre a
digerire il cibo può anche digerire i muscoli che formano lo stomaco. Lo
stomaco si difende dall'acido con una mucosa
rivestimento che forma una barriera . Il rivestimento deve essere
mantenuto da un continuo afflusso di sangue. Se la circolazione è impedita
l'ulcera può avvenire in poche ore. In un animale sotto
stress da immobilizzazione l'amigdala attraverso l'ipotalamo
attiva uno stato di emergenza dell'organismo diminuendo l'afflusso
sanguigno allo stomaco e provocando l'ulcera. Il flusso sanguigno durante lo
stress è spostato dal tratto digestivo verso i muscoli ed il cervello irrorando
la mucosa dello stomaco in modo non adeguato. Per un breve periodo non succede
nulla ma se questo
stato persiste per ore l'acido attacca la parete muscolare dello stomaco
attraversando la debole barriera e crea un ulcera.
Dopo una prima fase di reazione di allarme della durata di poche ore si passa ad una fase di resistenza di giorni o settimane e alla fine di esaurimento che può portare alla morte.
1.
Emozioni
e biochimica nello stress.
Una
forte emozione o uno stress ti tipo fisico
attiva il sistema limbico che ha attiva l'ipotalamo. L'ipotalamo ha
recettori sensibili all'equilibrio idrosalino, al tasso glicemico, alla
temperatura corporea ed ai livelli degli ormoni stereoidei e sessuali nel sangue
e nel liquor. Le sue connessioni con il sistema reticolare agiscono sul sistema
autonomo simpatico e parasimpatico. L'ipotalamo regola la fame, il centro
termoregolatore del corpo, i meccanismi di veglia e sonno e le risposte
viscerali e somatiche coinvolte nei comportamenti emotivi.
Durante
lo stress l'ipotalamo regola l'attività della ipofisi
attraverso
il coticotropo
releasing factor
stimolandola
a produrre
l'ormone adrenocorticotropo ACTH
che a sua volta stimola la produzione dalle ghiandole surrenali di
glucocorticoidi .
I
glucocorticoidi secreti durante lo stress aumentano
il tono muscolare nel cuore e nei vasi sanguigni, favoriscono il rilascio
di nutrienti nel sangue, diminuiscono i processi infiammatori e diminuiscono la
produzione di nuove proteine incluse quelle necessarie al sistema immunitario.
Questa
situazione fisiologica è appropriata per situazioni di emergenza perché rende
pronto l'organismo ad una risposta rapida di attacco o fuga, ma se lo stress è
cronico, se la durata è di
alcune settimane, i danni possono superare i benefici ed
insorgono problemi con il sistema immunitario.
2.
Interazione tra
sistema nervoso centrale e sistema immunitario nello stress
Il
nostro corpo è un ambiente naturale in continua evoluzione. È una specie di
grande zoo dove i virus entrano nei nostri polmoni, microrganismi dividono il
nostro cibo , crescono nel nostro intestino, si nutrono delle secrezione della
pelle e spesso utilizzano l'RNA delle nostre cellule per riprodursi. Noi siamo
costantemente soggetti ad infezioni,
la nostra
confortevole
e stabile temperatura corporea permette lo sviluppo di funghi, amebe,
batteri, ma
il sistema immunitario uccide la
maggior parte di questi organismi appena entrano in contatto con il
nostro organismo.
Spesso
quando ci sentiamo stanchi per un paio di giorni il nostro sistema immunitario
sta combattendo una debole infezione.
Per
funzionare il nostro sistema immunitario deve produrre degli anticorpi che sono
proteine in grado di
riconoscere le proteine
estranee dette antigeni. Gli anticorpi sono prodotti nel midollo osseo e
nel timo e
circolano nel sangue e nella linfa. Nel sangue i linfociti contengono anticorpi
sulla loro superficie e identificano e distruggono qualunque cosa porta
specifici antigeni. I glucocorticoidi , gli ormoni prodotti dallo stress
sopprimono la produzione di proteine e quindi anche quella degli anticorpi.
Animali sottoposti a stress
sottoposti ad un virus influenzale sviluppano dei sintomi peggiori
rispetto ai controlli. Gli studenti con infezioni respiratorie frequenti sono
anche quelli
con una bassa autostima e con
una serie di delusioni personali.
Lo
stress emotivo può influenzare la suscettibilità alle malattie.
Studenti
meno felici sono soggetti ad una frequenza maggiore di reinfezioni
con il virus dell'Herpes. I militari durante lunghe esercitazioni
mostrano alti livelli di glucocorticoidi, di adrenalina e noradrenalina ed una
minore capacità di risposta dei leucociti nel trovare e distruggere proteine
estranee. La spiegazione di questi risultati è che lo stress emotivo attraverso
il nucleo paraventricolare dell'ipotalamo del sistema limbico stimola il
rilascio di ACTH e glucocorticoidi inducendo una soppressione di anticorpi e
della produzione di leucociti, questo processo è conosciuto come
immunosoppressione. Animali sottoposti a stress o iniettati con ACTH sviluppano
con più probabilità tumori.
Lo
stesso tipo di stress può produrre livelli differenti di immunosoppressione
a secondo del momento , della durata, del livello di contenuto sociale ed
emotivo e della abilità dell'organismo di affrontare lo stress. Se un topo è
stressato e poi esposto a batteri sviluppa immunosoppressione
se è esposto due giorni prima dello stress non sviluppa
immunosoppressione.
Uno
stress acuto come un lieve
incidente di auto non ha conseguenze.
Uno
stress cronico di giorni settimane o anni, esempio una coppia divorziata che
condivide lo stesso tetto può indurre immunosoppressione.
Gli
animali sono in
grado di adattarsi ad alcuni stress cronici come il freddo o l'esercizio fisico
ma non a stress emotivi o sociali.
L'isolamento
sociale, il sovraffollamento, la paura sopprimono le funzioni del sistema
immunitario durante tutta la loro durata.
Non
ci adattiamo a continui rimproveri del capo anche se avvengono giornalmente.
Gli
effetti dello stress sono anche influenzati dal grado con il quale l'organismo
si sente in grado di affrontare la situazione.
In
un esperimento di evitamento allo shock elettrico due ratti vengono messi in due
identiche gabbie, il primo può evitare lo shock se quando si accende una luce
di avvertimento attraversa la gabbia. Il secondo riceve lo stesso numero di
shock del primo ma non ha la possibilità di imparare ad evitarlo. Con il
procedere dell'apprendimento il primo ratto ha livelli sempre significativamente
più bassi di glucocorticoidi del ratto di controllo senza speranza che non
aveva la possibilità di imparare una strategia per evitare lo stress.
Questi
risultati suggeriscono che l'apprendimento di strategie e
tecniche che aiutino ad affrontare lo stress possono ridurre molte
malattie umane.
Alcune
proteine dette citochine che regolano i processi di infiammazione sono prodotte
non solo da cellule del sistema immunitario ma anche da cellule
cerebrali. Livelli elevati di glucocorticoidi possono anche portare ad
una atrofia e neurodegenerazione dei neuroni dell'ippocampo.
3.
L'organismo
umano è adeguato a rispondere all'ambiente ed ai ritmi della società
moderna?
Lo
stress aumenta i glucocorticoidi che immunodeprimono
l'organismo,
questa
sembra una risposta autodistruttiva dell'organismo.
L'organismo
umano che si è sviluppato milioni di anni fa era soggetto a situazioni di
stress generalmente acute e di tipo fisico. Le principali fonti di stress
potevano riguardare le ferite durante la caccia, le battaglie per il territorio,
o lo stress per il
freddo.
Sacrificare
il sistema immunitario per un breve periodo è un buon compromesso per aumentare
la forza fisica e la resistenza a brevi stress.
Nel
nostro modello di vita siamo sottoposti di più a stress cronici e di tipo
emotivo. Gli stress più diffusi sono legati alle scadenze di lavoro, alla
competizione per mantenere la sicurezza di un posto di lavoro , all'isolamento
sociale e alla perdita di relazioni sociali che forniscono un supporto emotivo .
Gli
uomini primitivi vivevano in estese famiglie ed il supporto emotivo non era
limitato solo dalla moglie
o dai figli, ma arrivava dalla piccola comunità. La divisione del lavoro
era determinata dalla tradizione e questo riduceva la competizione nel lavoro.
Le
scadenze ed i ritmi di lavoro erano probabilmente molto diversi dagli attuali,
erano legati alle stagioni ed al ritmo circadiano luce buio.
Molti
turnisti costretti a lavorare di notte o a cambiare continuamente orari di
lavoro soffrono di stress e malattie psicosomatiche.
Lo
stress provoca immunodepressione e la salute della nostra popolazione può
deteriorarsi nonostante
la diminuzione di stress fisici ambientali e il miglioramento delle
conoscenze in campo medico.
Gli
ormoni dello stress ACTH e i glucocorticoidi hanno effetti diretti ed indiretti
sul circuito delle emozioni nel nostro cervello.
Nella
gerarchia animale i ratti
subordinati e sottomessi, sottoposti ad un maggiore stress, hanno livelli
più elevati di glucocorticoidi e ACTH .
L'ACTH
riduce la produzione di ormoni androgeni dai testicoli e dalla corteccia
surrenale riducendo l'aggressività.
Altre
forme di stress hanno lo stesso effetto, un animale ferito, ha bassi livelli di
ACTH e tende
ad evitare un confronto aggressivo evitando ulteriori ferite. Anche nell'uomo
dopo una operazione, quindi una ferita, si osserva una diminuzione degli ormoni
androgeni.
L'ACTH
agisce anche sul cervello stimolando la corteccia prefrontale e
l'ippocampo che sono parti fondamentali del sistema emotivo coinvolto
nell'ansia. L'ansietà
inibisce l'aggressione.
Lo
stress stimola anche la secrezione di ormoni oppioidi endogeni che riducono la
sensibilità al dolore.
Se
un ratto è subisce una severa sconfitta
in una lotta rimane
immobilizzato, subisce eventuali nuovi attacchi senza reagire, ha livelli
più elevati di oppioidi endogeni e percepisce meno dolore.
La
mancanza di movimento diminuisce la probabilità di ulteriori attacchi.
La
sconfitta aumenta anche la densità dei recettori delle benzodiazepine
suggerendo che i neuroni che secernono il GABA sono in grado di inibire l'ansietà
per breve periodo. Nello stress cronico un metabolita dei glucocorticoidi, il
THDOC 3,5-teaidrodeoxicorticosterone mima i barbiturici e
si lega ai recettori GABA aumentandone l'inibizione.
Questo
stress chimico può essere l'origine dello stato di stordimento e sentimento di
depressione che si prova anche durante una infezione.
Stress
emotivi a lungo termine aumentando i livelli plasmatici di THDOC possono quindi
indurre anche uno stato di depressione.