Association of Art & Science Rome, ITALY

Seminar: TIME and GENES  il tempo e l'evoluzione

Seminar 3

 Memoria e tempo Dr Antonio Caprioli

Memoria biologiche

Memoria  e tempo

La memoria è la nostra identità , determina la nostra personalità ed agisce sulle le nostre emozioni.

La memoria ha condizionato nel passato e condizionerà nel futuro tutte le scelte della nostra vita.

Attraverso il filtro della memoria vediamo ed interpretiamo il mondo creandoci la nostra personale  realtà.   La memoria ci permette di muoverci  nel tempo e nello spazio.

Le scelte attuali quelle future sono condizionate dalla memoria di esperienze simili vissute nel passato. I movimenti raffinati del nostro corpo si basano sul ricordo e la costruzione di  una rappresentazione visiva spaziale dell'ambiente interno ed esterno al nostro corpo.

Ci sono due tipi principali di memoria che si basano su due differenti aree del cervello, una memoria consapevole detta dichiarativa o esplicita ed una memoria non conscia detta implicita o procedurale. La memoria dichiarativa richiede un recupero cosciente esempio del nome di un volto o una persona o luogo e si basa sul sistema cerebrale medio-temporale  al centro del quale si trova l'ippocampo.

La memoria implicita si attiva facendo qualcosa ed è inconscia, riguarda le abilità percettive e motorie come ad esempio camminare , andare in bicicletta o guidare una macchina , si basa principalmente sul cervelletto. La memoria implicita è evolutivamente la più antica , è la prima forma di memoria presente già nel feto umano e anche l'ultima ad essere colpita con l'invecchiamento o le patologie degenerative come l'Alzheimer.

 Una semplice attività come attraversare una strada per prendere il giornale  richiede l'utilizzo di vari tipi di memoria, una memoria dichiarativa di riferimento che mi permette di riconoscere dalla forma la strada ma anche una memoria procedurale inconscia della  abilità di camminare  faticosamente appresa nei primi anni di vita.

La perdita della memoria può causare dei piccoli inconvenienti o delle tragedie personali e  familiari , si può non ricordare dove sono state lasciate le chiavi, ma in casi di neuropatologie si può scordare il nome dei propri figli. Nel corso temporale della nostra vita memorizziamo una immensa  quantità di dati. Le informazioni che usiamo più spesso nel tempo le ricordano  più facilmente di altre che  richiamiamo solo raramente.  Più si utilizza una informazione conservata nella memoria e più rapidamente e facilmente ricordiamo questa informazione.

Il passare del tempo provoca una diminuzione della forza dei ricordi e delle loro associazioni.

Più è lungo il tempo in cui non ci si è serviti di una informazione e più è difficile ricordarsi di essa. Scordare può sembrare solo una seccatura ma presenta dei vantaggi.

Attraverso l'oblio le informazioni di molti dettagli irrilevanti svaniscono e vengono  dimenticate.

Se registrassimo ogni dettaglio o sensazione di un evento avremmo bisogno di una incredibile capacità di memoria per recuperare particolari inutili che normalmente non avremo nessun motivo di ricordare.

Il neuropsicologo russo Luria raccontò il caso di un uomo con una memoria virtualmente perfetta per qualsiasi tipo di informazione. In realtà la memoria di questo uomo era costantemente invasa di dettagli inutili e banali al punto che egli non era in grado di fare alcun tipo di ragionamento elementare per risolvere semplici problemi.

L'oblio attenua il dolore, il tempo guarisce le ferite, in genere si ricordano meglio le esperienze piacevoli mentre le esperienze spiacevoli tendono ad essere rimosse anche a costo di   deformare i ricordi del passato.

 

Quale è il modo migliore per conservare i ricordi nel tempo?

Se le informazioni da apprendere sono ripartite e distribuite nel tempo la memoria le conserva per un periodo molto più a lungo rispetto alle stesse informazioni apprese in un breve e concentrato periodo di tempo. Il ricordo di uno studio di cinque ore della  lingua inglese è migliore se  studiamo la materia un ora al giorno per 5 giorni ed è peggiore se studiamo la stessa materia per cinque ore concentrate in un solo  giorno. Le ore di studio totali sono  le stesse , nel primo caso sono distribuite nel tempo di 5 giorni  mentre nel secondo caso sono concentrate in un breve periodo di tempo.

La prestazione mnemonica immediata di uno studio distribuito nel tempo può essere a volte meno brillante ma  quella a lungo termine è migliore rispetto ad uno studio concentrato. 

Gli studenti di solito concentrano il loro studio subito prima dell'esame, questo è il modo  per avere una buona prestazione il giorno dell'esame ma anche per dimenticare subito dopo.

 

La memoria è dinamica e cambia con il tempo.

Quando ricordiamo un avvenimento importante del nostro passato, pensiamo che  la memoria di quelle esperienze è fedele alla realtà vissuta e stabile  come se fosse una foto o un film.

 In realtà la memoria non è stabile ma dinamica, plastica, variabile e soggetta ad interferenze. Ogni volta che ricordiamo una esperienza passata la rielaboriamo e interpretiamo di nuovo. Le interviste fatte a molte persone su un avvenimento importante della loro vita ripetute a distanza di anni  hanno mostrato che il racconto dello stesso avvenimento varia notevolmente con il tempo.

Dopo pochi anni in ogni intervista ripetuta variano con il tempo non solo particolari dell'avvenimento ma anche il significato.

 Per ognuno di noi è difficile accettare l'idea che la memoria non è stabile, questa affermazione mette in dubbio la coerenza della propria personalità ed identità entrambi basate sulla memoria delle nostre esperienze.   Le memorie diventano precarie e labili ogni volta che le richiamiamo.  Recenti esperimenti (Nature vol. 406 17/8/2000) sugli animali hanno dimostrato che la memoria di una esperienza paurosa può essere modificata e cancellata durante la fase del il richiamo se viene somministrata una sostanza che blocca la sintesi di proteine.

Anche le memorie a lungo termine  e già acquisite diventano labili e chimicamente instabili ogni volta che sono richiamate. Entro poche ore dal richiamo in questo stato labile le memorie possono essere facilmente alterate o distrutte. Dopo il richiamo la memoria deve consolidarsi di nuovo ed   ha bisogno della sintesi di nuove proteine. In teoria si potrebbero richiamare memorie traumatiche per portarle in uno stato labile e poi cancellarle, bloccandone il consolidamento farmacologicamente  (con un inibitore della sintesi proteica).

 

Ricordiamo la sostanza dei fatti ma spesso il ricordo è modificato o falso perché inventiamo i dettagli.

Ogni volta che ricordiamo ad esempio un gatto lo ricostruiamo, facciamo varie associazioni, recuperiamo l'informazione partendo dal ricordo della forma, del colore, dello sfondo, del luogo dove era localizzato ricostruendo l'immagine del gatto partendo dai frammenti e dalle parti che lo compongono.

Come un paleontologo riesce ad identificare un dinosauro attraverso resti del suo scheletro e lo disegna ricostruendo le parti mancanti in  base alla sua esperienza e ai sui suoi studi  precedenti, cosi noi ricostruiamo i nostri ricordi attraverso il ricordo di frammenti che poi interpretiamo.

A volte  inventiamo inconsciamente le parti del ricordo che mancano per renderlo coerente e verosimile. Spesso soprattutto con il progredire dell'età peggiora la capacità di ricordare i dettagli ed i particolari di un evento e questo porta la formazione di  false memorie. 

 

Memoria ed evoluzione.

Noi siamo il prodotto della nostra storia evolutiva racchiusa nella memoria genetica  e della nostra memoria culturale basata sulle nostre esperienze dell'ambiente che ci circonda.

La memoria genetica  interagisce ed è inseparabile dalla nostra memoria culturale .

La memoria ed il suo substrato biologico, il cervello si è sviluppata ed evoluta per permettere il movimento. La  memoria non è perfetta ma ha la mente ha capacità straordinarie e partendo  da segnali sensoriali limitati e poco definiti è in grado di costruirsi una rappresentazione dell'ambiente interno ed esterno al nostro corpo utilizzando l'esperienza per calcolare traiettorie e movimenti corretti.

L'uomo è riuscito a costruire dei programmi che attraverso i computer sono in grado di sconfiggere a scacchi la maggior parte della popolazione ma è ancora lontanissimo nell'imitare con l'intelligenza artificiale le capacità di plasticità e sensibilità del movimento che si basa sulla memoria .

L'evoluzione del nostro cervello è di tipo conservativo, non esistono strutture cerebrali nuove rispetto a quelle dei primati e dei mammiferi. Siamo mammiferi orientati visivamente con arti funzionali sviluppati per la locomozione, percezione e manipolazione dell'ambiente. Rispetto agli altri mammiferi abbiamo una riduzione del senso dell'olfatto ma uno sviluppo dell'udito e della visione stereoscopica. Nell'uomo si osserva un aumento percentuale della massa cerebrale, in particolare della neocorteccia, che si è verificato solo mezzo milione di anni fa'. Con l'evoluzione si osserva una riorganizzazione dei centri corticali e sottocorticali ed un aumento di efficienza e di organizzazione dei neuroni motori e associativi che  permettono un controllo raffinato del movimento.

Noi  apparteniamo ai vertebrati e la memoria di questa linea evolutiva si può osservare durante lo sviluppo dell'embrione umano secondo la  teoria che  l'ontogenesi (lo sviluppo dell'embrione) riassume la filogenesi (l'evoluzione della specie) . Se si osservano gli embrioni di tutti i vertebrati è difficile nella prime fasi di sviluppo distinguere un pesce da una lucertola o dall'uomo, nell'embrione umano si osservano perfino le fessure branchiali dei pesci.

Quello che chiediamo oggi alla nostra memoria corrisponde a ciò per cui essa si è evoluta?

L'evoluzione del cervello e della memoria ha impiegato decine di migliaia di anni, La vita mentale ed emotiva dei nostri antenati era molto diversa da quella attuale e noi abbiamo lo stesso bagaglio genetico e anatomico dei nostri antenati.

La nostra memoria non si è evoluta per ricordare un numero telefonico, questa esigenza è sorta solo 70 anni fa, un periodo cosi breve che non ha alcun effetto sul patrimonio genetico.

La  memoria oggi è sottoposta a troppi stimoli soprattutto da parte della televisione e della pubblicità, questa eccessiva stimolazione può provocare stress insonnia e comportamenti asociali.


 

Come migliorare memoria?

Questo breve  elenco riporta alcune attività che aiutano a mantenere e migliorare la memoria .

·         Prestare attenzione e concentrarsi .

·         Essere interessati  e motivati.

·         Essere rilassati e dedicare  un adeguato periodo di al sonno.

·         Organizzare, ordinare ed associare in modo cosciente le nuove informazioni con quello che già si conosce.

·         Utilizzare le immagini mentali , schemi spaziali, disegni colorati e diagrammi per immagazzinare le informazioni in modo da  facilitarne il recupero successivo.

·         Ripetere e rievocare le informazioni per migliorare la durata del ricordo.

·         Stimolare il cervello con nuove attività sociali, giochi, letture ed allenarlo al ricordo.

·         Mantenere una buona forma fisica ed una adeguata alimentazione povera di grassi saturi. Una moderata attività fisica migliora l'ossigenazione e la funzionalità del cervello stimolando lo sviluppo ed il metabolismo dei neuroni coinvolti nella memoria.

·         Utilizzare metodi e tecniche che facilitano la memoria, le mnemotecniche

 

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